Sulla scia di una serie di visioni che hanno permesso alla Migros di diventare ciò che è oggi, nel 1957 Gottlieb Duttweiler rivolse molto più di un pensiero anche alle donne («il grande e particolare compito della donna consiste nel curare oltre agli affari anche la cultura»), dando vita all’Associazione svizzera delle cooperatrici Migros, poi diventata Forum elle, «una piattaforma di scambio femminile apartitica, aconfessionale e indipendente». Le proposte di Forum elle sono molto diversificate da sezione a sezione, e, nel segno del networking di donne di età, formazione ed estrazione sociale diversa, comprendono visite museali, viaggi culturali e visite strutturate a enti e istituzioni di interesse pubblico. Forum elle negli anni è cresciuto sempre di più, fino a diventare un’associazione che conta più di 7000 socie, di cui 240 in Ticino.
Martedì 10 maggio Bellinzona ha ospitato la 65esima assemblea annuale nazionale, accogliendo negli spazi della suggestiva sala del Consiglio Comunale a Palazzo Civico e a Castelgrande ben 100 delegate provenienti da tutta la Svizzera. Per l’occasione hanno preso la parola il Consigliere di Stato Christian Vitta e il Sindaco di Bellinzona Mario Branda, e hanno presenziato la presidente dell’Assemblea dei Delegati FCM Marianne Meyer e il Presidente del Consiglio di Cooperativa di Migros Ticino Avv. Danilo Zanga. All’ordine del giorno c’era anche la nomina di un membro del comitato centrale, finora storicamente «spartito» tra rappresentanti dei cantoni germanofoni e francofoni. All’unanimità è stata votata Gaby Malacrida, da anni instancabile ed entusiasta responsabile della sezione ticinese dell’associazione: il Ticino può così fieramente contare su una figura carismatica e di peso nel comitato centrale.
«Forum elle in qualche modo si trova a una svolta», ci ha raccontato Gaby Malacrida all’indomani dell’elezione unanime, che l’ha colta un poco di sorpresa, «dobbiamo infatti lavorare affinché si creino i presupposti per un ricambio generazionale. La nostra offerta dovrà essere ancora più diversificata e contemplare attività che possano coinvolgere più generazioni. Qualche tempo fa ad esempio abbiamo dato alle nostre socie la possibilità di fare un salame al castello Montebello di Bellinzona: la risposta è stata grande, e ci ha fatto piacere vedere donne di addirittura tre generazioni diverse impegnate nel progetto».
Forse è proprio il gap generazionale ad avere un po’ penalizzato l’associazione, che negli ultimi anni, complice certamente anche la pandemia, ha visto una flessione delle nuove iscritte. «Cercheremo di contrastare il fenomeno», aggiunge Gaby Malacrida, «perché credo davvero nell’importanza di una piattaforma di scambio per le donne. Durante la pandemia ogni sezione era libera di gestirsi come meglio credeva, e devo dire che, fortunatamente, siamo riuscite a realizzare alcune attività grazie a una suddivisione delle donne in gruppi molto piccoli. Occorre trovare degli escamotage, e in questo caso ci siamo riuscite, cosa di cui andiamo particolarmente fiere».