Giovedi 17 maggio alle ore 18.30 Bruno Tognolini, amatissimo autore di libri e programmi per la TV per tutte le età (c’è il suo tocco nelle famosissime trasmissioni L’albero azzurro e La Melevisione) sarà presente alla Scuola Club di Migros Ticino di Lugano per l’ultimo appuntamento del ciclo Living the Room 2018.
Bruno, ci spiega il titolo scelto per la serata «Rime e storie vitamine»?
La parola «vitamine» non è scelta a caso. Per motivi complicati, che racconterò in un’altra intervista, prima di prendere le vie della scrittura ho studiato medicina per ben quattro anni, e qualcosa ricordo. Il tanto da scoprire incantevoli analogie fra processi del corpo e dell’anima. Per esempio le «storie vitamine», che spiego così. Il cibo è il nutriente primario: assunto in grandi quantità, fornisce la materia necessaria per costruire e rinnovare il corpo e la vita. Il cibo è la realtà: le innumerevoli cose che ci accadono, e che ci fanno noi. Le vitamine sono nutrienti secondari: assunti in piccole quantità, innescano gli eventi metabolici con cui il corpo tratta e trasforma il cibo per costruire se stesso e la vita. Le storie sono vitamine: assunte in piccole quantità (è poco il tempo che dedichiamo alle storie rispetto a quello della realtà) orientano, ordinano, rendono comprensibili e utilizzabili le cose che ci accadono. Non ricordo più che maestro della mia formazione diceva: «Se non sai raccontare a te stesso ciò che ti accade, non ti accade niente».
In un mondo di immagini vale ancora la pena dedicare tempo all’ascolto di fiabe, racconti, rime e filastrocche? Ascoltare non è più «faticoso»? Cosa succede quando ascoltiamo?
L’umano adulto che dalle ere più remote si alza in piedi davanti ai suoi simili, «prende la parola» e narra. La madre che consegna il mondo al suo bambino appena arrivato (consegnare in latino è «tradere»: tradizione) con lo sguardo, poi con le mani, poi con la voce, e infine e soprattutto con le parole. I lunghi anni della scuola, con innumerabili mattine di «lezione frontale» – ora in parte contestata, ma a mio avviso insostituibile – in cui un insegnante parla a una classe di piccoli. L’adulto che legge un libro al bambino prima del sonno, il prete che predica in chiesa, il politico che conciona nel comizio. Il lector dei laboratori officinali dei monasteri, delle fabbriche di sigari cubani, delle sere nelle stalle d’inverno: molti lavorano, chini su atti manuali, mentre uno legge o narra a voce alta. E infine, oggi, i romanzi letti via radio (ricordo la trasmissione Ad alta voce della italiana Radio Tre), su disco (gli audiolibri), online (lo standard Audible di Amazon), che complessivamente pare abbiano un mercato più cospicuo degli e-book. Non so se valga la pena dedicare tempo all’ascolto di narrazioni in voce, se non sia più faticoso, e cosa accada: so che gli umani continuano a farlo.
Che ruolo hanno in tutto questo i genitori, i nonni, gli insegnanti, gli educatori? Cosa succede a un bambino quando incontra una storia?
Lo dicevo poco fa: un bambino quando incontra una storia assume una vitamina che è indispensabile per nutrirsi della realtà. Ma non solo: gioisce. Se la storia è bella, naturalmente, e se l’adulto gliela racconta bene. Gli alimenti ricchi di vitamine in genere sono buoni, la natura ha provveduto a renderceli ghiotti. E le pastiglie di vitamine artificiali sono addolcite con zuccheri e aromi. Le storie devono essere belle, fatte bene. Le storie fanno bene quando son fatte bene. Cioè scritte bene, prima di tutto; e se sono lette ad alta voce, lette bene. Che non significa lette con perizia teatrale: significa lette con gioia, con gusto, con amore. Con amore per il bambino a cui si legge, e – il potente motore a tre tempi della lettura ad alta voce: lettore, ascoltatore, storia – amore per la storia che si legge. Che deve essere bella anche per l’adulto, per farsi amare. Quell’amore, il piacere, il divertimento dell’adulto inzupperà di bellezza la storia che porge al suo bambino. Tanto c’è da dire su questo, sull’adulto che legge al bambino, che ne ho scritto un libro, con Rita Valentino Merletti, ora all’ennesima edizione con Salani, intitolato Leggimi forte. Poiché qui il nostro spazio è finito, chi vuole può estenderlo lì.
Oppure sul divano rosso della Scuola Club di Migros Ticino. Vi aspettiamo.Autore di successo e ideatore di programmi televisivi.