Le galline necessitano di proteine in abbondanza per rimanere sane e deporre uova. Per assicurare tale apporto viene normalmente aggiunta soia al loro mangime. L’insufficiente disponibilità in Europa fa però sì che la soia bio venga importata da oltreoceano. Un trasporto che si ripercuote sul bilancio di CO2. Per questo motivo Migros si impegna a ridurne e per quanto possibile a escluderne l’utilizzo. In collaborazione con Biofutter AG di Arnegg (SG), azienda specializzata nella produzione di mangimi bio per animali, Migros ha così dato avvio allo sviluppo di un nuovo prodotto per le ovaiole. Nel loro mangime la soia è stata sostituita da uno speciale panello di girasole, la parte residua dei semi dopo la spremitura dell’olio. Oltre a quello di girasole, il nuovo mangime contiene altri ingredienti ricchi di proteine, come il panello di colza e di lino. Ciò lo rende particolarmente idoneo per l’alimentazione delle galline. Gli ingredienti sono infatti sottoprodotti della lavorazione alimentare e non creano quindi concorrenza con le coltivazioni destinate all’alimentazione umana. Inoltre, le materie prime sono bio e provengono da Svizzera ed Europa.
Inizialmente il nuovo foraggio è stato testato in alcuni allevamenti della Svizzera orientale. Le galline hanno dimostrato di gradirlo e la qualità del guscio delle uova e la capacità di deporre sono rimaste invariate. Quanto al gusto, per i clienti non cambia nulla, perché le uova bio mantengono il loro il buon sapore.
In futuro Migros intende proporre solo uova bio provenienti da galline nutrite con foraggio privo di soia. Il progetto pionieristico riguarda oltre 100 allevatori fornitori di Migros. La conversione è prevista in modo graduale. Dopo la Svizzera orientale è ora la volta delle cooperative Ticino e Neuchâtel-Fribourg. Entro fine 2017 la novità riguarderà tutte le cooperative regionali.
Siccome l’acquisto dei panelli di girasole è più caro di quello della soia, il prezzo di vendita della confezione da 6 uova aumenta di 10 centesimi e passa da 4.75 a 4.85.