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James Carter, il sound di Detroit

A Lugano l'8 novembre il gruppo del del sassofonista americano, un power trio sanguigno e dinamico
/ 28.10.2016

James Carter è un giovane sassofonista con la tradizione del jazz incorporata. Un dettaglio interessante, anche sintomatico potremmo dire, rispetto alla carriera di questo formidabile strumentista è quello di essere stato scelto da Robert Altman per interpretare la parte di Ben Webster, uno dei giganti del sax tenore, nel film Kansas City. James Carter possiede la rara dote di lasciar intra-sentire nel suo sound gli strati della tradizione depositati dai grandi: a un critico americano sembra di avvertire in lui nientemeno che gli echi di Sidney Bechet…

Carter in realtà è nato a Detroit nel 1969 e si è formato a una scuola musicale di tutt'altro respiro: quella estroversa e iconoclasta di Lester Bowie. Eppure i suoi primi dischi hanno, nella loro evidente modernità di approccio, un collegamento costante con la tradizione.  Conversin with the Eders, del 1996, ad esempio ha iscritta già nel titolo la prospettiva estetica del confronto con il passato, con gli antenati. Un altro suo lavoro molto importante che si muove nella stessa prospettiva, è l'omaggio a Billie Holiday del 2003, Gardenias for Lady Day.  

A Lugano James Carter arriverà con una formazione molto classica, e persino intima, accompagnato dall'organista Gerald Gibb e dal batterista Alex White. Carter e Gibb suonano insieme da ormai molti anni e proprio in questo piccolo combo (il loro ultimo album è At the Crossroads del 2011) hanno maturato affiatamento ed esperienza. Propongono al pubblico una miscela di composizioni in cui fanno capolino gli stili musicali di Detroit, città sanguigna e vivace, in cui blues, soul e jazz hanno acquisito una fisionomia unica, ruvida e vitale.