«Azione», settimanale di Migros Ticino, uscì per la prima volta cinque anni dopo la Fondazione di Migros Ticino; il panorama giornalistico del 1938, certamente meno complesso del nostro poiché ancora lontano da digitalizzazione e globalizzazione, presentava una diversificazione impressionante. «Azione» infatti, che nasceva sulla scia della fondazione di «die Tat» (nato nel 1935 come organo di informazione del partito di Duttweiler, L’anello degli indipendenti), doveva vedersela con l’«Eco di Locarno», «Gazzetta ticinese», «Libera Stampa», «Popolo e libertà», «Corriere del Ticino», «Giornale del popolo» ecc. Non stupisce dunque ritrovare questa consapevolezza nell’articolo numero uno di «Azione», riportato parzialmente qui sotto.
1938
AI LETTORI
«Un nuovo settimanale nel Ticino, potrebbe anche sembrare assolutamente superfluo, poiché ve ne sono già tanti e d’ogni tendenza.
Eppure abbiamo voluto presentarci al pubblico, onestamente convinti di aver qualcosa da dire, e convinti che un foglio aperto a tutti, senza differenze di parte, di classe o di regione, per trattare argomenti interessanti e le questioni vitali del nostro paese, soprattutto quelle che toccano da vicino la sua economia, può starci ancora».
L’inizio del saluto apparso sulla prima edizione di «Azione» (la cui redazione allora era in Via Pretorio, dove tornò anni dopo e ancora si trova), che era diretto da Goffredo Saiani e veniva stampato dalla Tipografia Grafica diretta dai «signori Materni e Torriani» a Bellinzona, sembra non avere perso smalto con il passare degli anni. Ancora oggi, infatti, il foglio vuole essere aperto a tutti senza differenze di alcun tipo.
Continuando nella lettura però, ci si accorge di come sia evoluto il mandato del settimanale, poiché laddove oggi è definito «di informazione e cultura», nel 1938 si voleva «trovare un piano di base, sul quale, nel nostro Cantone, uomini di tutti i partiti, che hanno nei loro programmi i principi e le finalità nazionali comuni alla maggioranza del popolo svizzero, possano trovarsi insieme per portare il loro contributo alla ricostruzione economica e civile del nostro paese».
Ed ecco che «Azione», attraverso testi fitti e qualche vignetta, si prefiggeva di farsi voce di coloro che attraversavano un momento di crisi, chinandosi sui problemi e sulle necessità di agricoltura e artigianato, e dedicando le proprie attenzioni alle regioni più discoste del nostro Cantone, al fine di assicurare loro uno sviluppo equo ed equilibrato. Ma ciò non poteva essere fatto unicamente attraverso un giornale, era appunto necessaria un’«Azione» concreta, da individuarsi nella «Società Cooperativa Lavoro Ticinese», di cui proprio in occasione del primo numero, il settimanale di Migros Ticino presentava gli statuti. Sotto il titolo Il lavoro ticinese già a partire dal secondo numero si illustravano i campi di intervento («contribuire a creare (…) occasioni di lavoro e di guadagno accessorio per le nostre popolazioni rurali»), come ad esempio «l’acquisto della produzione totale di lana filata a mano dell’opera delle filatrici malcantonesi».
1948
Nel 1948 la grafica della testata di «Azione» subisce il primo dei suoi numerosi cambiamenti. Il foglio rimane smilzo, tra le quattro e le sei pagine, è diretto dal carismatico intellettuale ticinese Vinicio Salati, e ancora si definisce «Organo della Società Cooperativa Lavoro Ticinese». Oltre alla natura variegata degli argomenti (dalla difesa del fondatore di Migros Duttweiler si passa a curiosità dal mondo, senza disdegnare le recensioni di concerti sentiti in radio o l’oroscopo), accanto al titolo della testata, sono riportate massime di personaggi celebri o anonimi, come «Questo lo diceva un campione a suo figlio: sappi perdere con il sorriso e vincere come fosse tua abitudine».
1958
Vent’anni dopo la sua fondazione «Azione» è diventato «Settimanale del giovedì indipendente di informazione», e a settembre (sulla copertina i coniugi Adele e Gottlieb Duttweiler davanti al lago) il redattore capo Salati annuncia con fierezza un importante cambiamento: le nuove dimensioni si rifanno all’«avanguardia tipografica» francese, con un formato più compatto ma «aumentato numero di pagine» – diventate 16. Le notizie, sempre di natura varia, spaziano dai consigli di bellezza alla cronaca di sentenze, senza dimenticare la promozione della Scuola Club (con corsi di lingue al prezzo di 6 Fr.) e dei vari prodotti in offerta alla Migros.
1968
Alla penna di Vinicio Salati nel 1968 si era affiancata quella di Luciana Caglio, e lo si respira tra le pagine di un settimanale che ha ormai superato le 30’000 copie: su «Azione» si parla di femminismo, con articoli dedicati all’emancipazione alternati alle cronache modaiole e ai consigli «casalinghi». Lo sguardo giornalistico però si afferma e si consolida anche in altri ambiti, come ad esempio politica estera, sport e cultura. Fra i collaboratori anche Angelo Casè, il bravo poeta ticinese fratello dello scultore Pierre.
1978
Nel 1978 la grafica della testata (con colori diversi ogni settimana) è cambiata, si è fatta più sobria, e il giornale, ormai diretto da Luciana Caglio, è diventato «Settimanale del capitale a scopo sociale». Fra le figure di spicco che collaborano con la testata vi è Sergio Jacomella. La tiratura si avvicina alle 40’000 copie, e nel segno dell’attualità, stretta e meno stretta, che è sempre stato il marchio distintivo del settimanale, ad esempio nell’edizione di luglio ci si interroga sulla possibilità del cambiamento climatico. Le fotografie, seppur sgranate e con i limiti di certo bianco e nero stampato su carta da giornale, hanno un ruolo sempre più importante, rafforzando notizie e commenti.
1988
Negli Anni Ottanta la grafica è ancora più delineata, per cui di più facile leggibilità: gli articoli sono suddivisi in modo netto, gli ambiti di intervento più vasti, ma soprattutto, nel giornale sempre diretto da Luciana Caglio, appaiono firme che resteranno indissolubilmente legate ad «Azione», come quelle di Eros Costantini, Giovanni Orelli o Aldo Fraccaroli. La tiratura si aggira sulle 50’000 copie e cominciano a nascere le pagine internazionali, seguite da quelle nazionali e regionali, dalle scienze e dalle arti, per poi chiudere con le informazioni aziendali di Migros. Nel 1989 Ovidio Biffi subentra a Luciana Caglio.
1998
Nel 1992 Ovidio Biffi introduce una grafica nuova e più compatta. La foto in prima pagina cattura gran parte della copertina in un mondo sempre più votato all’immagine. La tiratura ha ormai superato le 60’000 copie settimanali e le pagine sono raggruppate secondo linee tematiche ben definite. Nel 1999 un nuovo cambiamento grafico: alle pagine viene data più aria mentre nel titolo della testata appare la freccia che accompagnerà il giornale fino al 2003. Sempre più firme del giornalismo internazionale scrivono per «Azione», affiancando nomi di valore locali.
2008
Con la nuova veste del 2003 (anno del 70esimo di Migros Ticino e 65esimo di «Azione») Ovidio Biffi introduce il nuovo settore «Società e famiglia». Come dichiara per l’occasione l’allora direttore di Migros Ticino Lorenzo Emma: «Noi siamo orgogliosi di questa eredità che mantiene prioritaria la sua facoltà di indirizzare messaggi e informazioni relative all’attività commerciale. E la salvaguarderemo, affinché «Azione» rimanga un punto di riferimento nella vita culturale, editoriale ed economica del nostro cantone». Nel 2006 Peter Schiesser subentra a Ovidio Biffi e nel 2009 affida la nuova veste grafica allo studio CCRZ. Nel 2014 «Azione» si fa in tre, diventando anche sito web e giornale sfogliabile online su ISSUU.
2018
Il settimanale di Migros Ticino ha ormai raggiunto la soglia delle 100’000 copie e vanta di un ampio numero di collaboratori esterni oltre a quattro redattrici responsabili di settore e a un vicecaporedattore. «Azione» esce anche durante la pandemia, grazie al telelavoro. Nel 2021 Thomas Capponi disegna un layout nuovo e più colorato. Dal 1. Gennaio 2023 il nuovo caporedattore è Carlo Silini, e forse, per concludere questo breve viaggio nel passato, non sarebbe fuori luogo riprendere il discorso del 1938 con cui abbiamo aperto l’articolo.
«Il giornale ha però una sua ragione d’essere quale coordinatore e propulsore, raccoglitore e banditore di critiche, desideri, idee nuove. Tale lo vogliamo e tale sarà, specie se ci verrà concessa quella fiducia alla quale crediamo di avere diritto».
2023
«Azione» ha potuto crescere e continua a farlo grazie all’impegno e a una serie di fattori fortunati, tra cui in primis lo spirito visionario e pionieristico di quel grande Gottlieb Duttweiler che riusciva a vivere oltre il proprio tempo; non sono però stati da meno i direttori di Migros Ticino e di «Azione», Charles e Ulrico Hochstrasser, Lorenzo Emma e ora Mattia Keller, i caporedattori Salati, Caglio, Biffi, Schiesser e l’attuale Silini, i tipografi e i tecnici che da 52 anni «creano» «Azione» al centro Stampa del «Corriere del Ticino» di Muzzano e, last but not least chi, settimana dopo settimana, mette a disposizione le proprie competenze scrivendo per noi. Infine, il ringraziamento più grande è rivolto a chi «Azione» lo legge, permettendoci di continuare a essere un importante osservatorio da ormai oltre 85 anni.