Una sinergia con il Comune di Sorengo

Lo scorso 1° aprile il Comune di Sorengo ha stipulato un accordo di collaborazione con Migros Ticino, per offrire ai suoi abitanti un servizio di riciclaggio della plastica. In pratica, nei punti di raccolta dei rifiuti del Comune luganese si troveranno raccoglitori adibiti al conferimento di flaconi di detergente, prodotti di pulizia, shampoo, ecc. I quantitativi raccolti saranno poi avviati per lo smaltimento al servizio attualmente attivo all’interno della cooperativa Migros Ticino, nella Centrale di Sant’Antonino.

Per la raccolta saranno utilizzati gli stessi parametri che sono oggi in uso nelle «pareti per il riciclaggio» presenti nelle filiali di Migros Ticino. L’accordo siglato conferma la volontà concreta della cooperativa ticinese di collaborare con il territorio per offrire soluzioni sostenibili utili a tutta la comunità.


A proposito di plastica...

Ecologia - Il tema della raccolta e della separazione dei rifiuti plastici è di grande attualità: ecco le linee guida che caratterizzano l’impegno di Migros Ticino in questo importante settore
/ 06.05.2019

Migros è da sempre attenta all’ambiente e promuove politiche in favore della sostenibilità. Una sensibilità che nel 2014 e nel 2018 le è valsa l’assegnazione, tra gli altri, del prestigioso riconoscimento di «dettagliante più sostenibile al mondo», conferito dalla società di rating Oekom di Monaco e risultato dall’analisi di più di 100 criteri sociali ed ecologici: annualmente sono oltre 3500 le imprese valutate, divise per categoria.

Dal 2012 la Comunità Migros si impegna dichiaratamente con il programma Generazione M a trovare soluzioni equilibrate, che sappiano conciliare aspetto economico, ecologico e sociale. Migros è consapevole e sensibile alle problematiche legate alla plastica e al packaging. Le promesse concrete e vincolanti del programma Generazione M rappresentano l’impegno concreto di Migros per le generazioni di domani.

Sono numerose le misure in tale ambito intraprese nel corso degli anni. Alcuni esempi:

• Progetto di ottimizzazione degli imballaggi: ha preso avvio nel 2013 e a oggi ha permesso un risparmio di 3850 tonnellate di materiale di imballaggio. All’insegna del motto «evitare, ridurre, riutilizzare», l’azienda si impegna a ottimizzare costantemente e sistematicamente gli imballaggi, utilizzare più spesso materiali riciclati e migliorarne il riutilizzo.

• 2008: introduzione della borsa per la spesa in PET riciclato (rPET). Comoda, resistente e capiente (15 kg/ 29,9 litri) è oggi molto utilizzata dalla clientela in Ticino e in Svizzera.

• Ampliamento dei materiali raccolti nelle pareti ecologiche Migros: dal 2012 CD e DVD, consegnati alla reDisc Recycling (cd-recycling.ch); dal 2013 flaconi in PE, consegnati a Loacker Swiss Recycling (loacker.ch).

•2016: stop ai sacchetti gratuiti alle casse e introduzione di un sacchetto a pagamento, con conseguente diminuzione di oltre l’80% del volume di sacchetti distribuiti.

•2017: stoviglie riutilizzabili per i take-away (deposito di 5 franchi).

•2017: introduzione dei sacchetti Veggie bag nei reparti frutta e verdura. Si tratta di confezioni trasparenti, riutilizzabili, lavabili a 30° C e appositamente studiate per riporre i prodotti ortofrutticoli in vendita al libero servizio. Il cliente può scegliere altri tipi di confezioni riutilizzabili, l’importante è che contenuto e peso siano corretti e corrispondenti all’etichetta apposta all’esterno, e che la merce sia visibile e facilmente verificabile dal personale di cassa. Precisiamo che in genere uno stesso prodotto ortofrutticolo proposto sia imballato che sfuso è in vendita al medesimo prezzo.

• È consentito l’uso di contenitori personali anche ai banchi a servizio per carne (eccezione il pollo crudo e gli alimenti che lo contengono), salumeria, pesce, formaggi, gastronomia... L’importante è che i contenitori siano puliti e idonei all’uso; uno per ogni tipo di alimento, per evitare contaminazioni crociate (direttiva I03 – allergeni nella vendita sfusa).

Naturalmente non si ferma qui la sfida Migros per ridurre l’impatto ambientale delle sue attività. Nella ricerca di soluzioni alternative per gli imballaggi ogni misura deve però tenere conto di due aspetti ben distinti ma particolarmente importanti:

• il grado di accettazione delle diverse misure da parte della clientela;

• la valutazione della soluzione ottimale sulla base di un bilancio ecologico complessivo, che deve tener conto dell’intero ciclo di vita del prodotto e dell’imballaggio, considerando nel contempo il ruolo che la confezione deve svolgere (protezione del prodotto, informazioni su origini e ingredienti, idoneità al trasporto e alla conservazione,…). Dai calcoli effettuati può per esempio risultare che un imballaggio in plastica evidenzi un miglior bilancio ecologico rispetto a uno in carta o cartone, poiché per avere uguale stabilità un sottile strato di plastica andrebbe sostituito con un maggior volume di carta o cartone. Un esempio concreto: un cetriolo sfuso, di principio, dopo tre giorni non è più vendibile, mentre 1,5 grammi di imballaggio plastico lo mantengono fresco per 14 giorni. Il minor spreco di prodotti alimentari grazie all’imballaggio si traduce in un minor impatto ambientale (che nel caso dello spreco di un prodotto bio sarebbe ancor maggiore). Come già accennato, per valutare il minor impatto possibile sull’ambiente è dunque necessario valutare molto bene l’eco-bilancio complessivo.

Questa serie di interventi dà un’idea della serietà, dell’impegno e della responsabilità con cui Migros guarda al futuro. Maggiori informazioni sulle misure sopra indicate e sull’impegno delle aziende della Comunità Migros a favore dell’ambiente e della sostenibilità sono disponibili sul sito migros.ch nelle pagine dedicate al progetto Generazione M.