Patric Brechbühl è consulente alla clientela della Banca Migros ed esperto di ipoteche


«Voglio intestare la casa ai figli»

La consulenza della Banca Migros - Per evitare spiacevoli sorprese, in un trasferimento di proprietà bisogna tenere conto di numerosi aspetti
/ 29.08.2022
di Patric Brechbühl

Vogliamo intestare la casa ai figli. Di cosa dobbiamo tenere conto?

Le modalità di «trasferimento» dipendono anche dalla vostra situazione patrimoniale. Se non possedete altri beni significativi, vi rendereste finanziariamente molto dipendenti dai figli se cedeste loro la proprietà dell’immobile senza ricevere un compenso o se trasmetteste loro l’intera eredità anticipata. Pertanto sarebbe preferibile una donazione mista, ossia una vendita al di sotto del valore effettivo della proprietà. Affinché i figli non debbano mettere mano al portafoglio, potete fare del prezzo di acquisto un prestito, che concederete ai figli a un tasso da negoziare.

Suppongo che vogliate continuare ad abitare nella casa il più a lungo possibile nonostante il trasferimento di proprietà. Questa possibilità viene regolata tramite un diritto di abitazione o un diritto di usufrutto. Il prezzo di acquisto viene ridotto del valore di tale diritto. Occorre tenere presente che il diritto di abitazione vale molto di più dell’usufrutto perché l’usufruttuario deve assumersi obblighi più ampi: il titolare del diritto di abitazione è responsabile solo del valore locativo figurativo e della normale manutenzione dell’immobile, mentre all’usufruttuario incombono anche oneri quali interessi ipotecari, assicurazioni, imposte e tasse patrimoniali. Riflettete su ciò che più vi conviene e chiedete consiglio a un esperto in materia. Suggerimento: la maggior parte delle persone desidera cedere anticipatamente la proprietà ai figli per non doverla vendere in un secondo tempo qualora si trovasse a dover finanziare un soggiorno in una casa di riposo o di cura. Nel calcolo di un eventuale diritto alle prestazioni complementari (PC) per il finanziamento dei costi della casa di cura si tiene conto, tuttavia, dei beni patrimoniali volontariamente trasferiti, detratti 10’000 franchi all’anno dall’avvenuta donazione. Esempio: su una donazione del valore di 200’000 franchi la rivalsa PC verrebbe meno solo dopo 20 anni.