In apparenza, un vantaggio per i proprietari, ma la materia è complessa. (Ti-Press)Ignazio BonoliLa Commissione dell’economia del Consiglio degli Stati ha posto in consultazione già da febbraio un progetto di legge che prevede la soppressione del cosiddetto «valore locativo». Si tratta del reddito presunto che un contribuente si vede accollare dal fisco se vive in un’abitazione di sua proprietà. La tassazione è comunque attenuata dalla possibilità di calcolare parecchie deduzioni, in particolare quella degli interessi passivi sul debito contratto dal proprietario per l’acquisizione dell’abitazione.Su questo tema la Commissione propone diverse varianti, così come per il delicato tema delle deduzioni, di cui si propone l’abolizione. Se sul fondo della questione le opinioni sono abbastanza convergenti a livello politico, sul fatto di sopprimere questo reddito «fantasma» l’accordo è molto lungi dal realizzarsi, anche fra coloro che sono favorevoli. Questo spiega perché a scadenze regolari si cerchi di trovare una soluzione equa al problema. Per questo anche la Commissione dell’economia del Consiglio degli Stati ha posto in consultazione fra gli esperti del ramo un suo ultimo progetto, che cerca di conciliare due esigenze: la soppressione di tale reddito «fittizio», accompagnata dalla soppressione di buona parte delle deduzioni che questo reddito oggi permette.In realtà il problema del «valore locativo» viene parecchio complicato dalle numerose deduzioni che esso consente e che spesso variano anche da cantone a cantone. E proprio la Conferenza dei direttori cantonali delle finanze giudica non soddisfacente la proposta della commissione parlamentare. Del resto, i cantoni non ritengono necessaria né urgente una riforma in questo particolare settore. L’attuale legislazione è, infatti, conforme alla Costituzione, è giustificata tanto sul piano giuridico, quanto su quello economico, ed è equilibrata, secondo quanto hanno precisato in un comunicato.Per i responsabili delle finanze cantonali, se si deve trovare una soluzione a questo problema, è necessario che si tenga conto di tutte le implicazioni e di tutte le conseguenze, meglio di quanto faccia la proposta commissionale. In primo luogo, tutte le deduzioni oggi concesse dalla Confederazione per il risparmio energetico, per la protezione ambientale, per la salvaguardia dei monumenti e per il risanamento dovrebbero essere soppresse anche a livello cantonale. Un trattamento differenziato di questi vantaggi tra la Confederazione e i cantoni, e anche tra i cantoni fra di loro, provocherebbe tanto per i contribuenti, quanto per le autorità fiscali oneri finanziari supplementari e numerosi problemi da risolvere, per esempio già nel definire i limiti per i costi di manutenzione.In secondo luogo, i direttori delle finanze cantonali chiedono che la possibilità di dedurre gli interessi sul debito (in genere ipotecario) venga ristretta rispetto all’attuale 80 per cento del reddito immobiliare. Infine, chiedono anche che la possibilità di deduzione del cosiddetto «primo acquisto» venga soppressa senza compensazione. Questa possibilità comporta al massimo 10’000 franchi per il primo anno, per poi diminuire negli anni seguenti, fino al decimo anno. Questa misura è volta a facilitare alle giovani famiglie l’acquisto di un’abitazione in proprietà. Secondo i cantoni, questa deduzione non sarebbe efficace e presenterebbe grossi problemi di applicazione.Anche secondo i direttori cantonali delle finanze, la proposta della Commissione degli Stati sarebbe comunque un passo nella giusta direzione, in particolare per quanto concerne le deduzioni. Il progetto presenterebbe comunque alcuni problemi sul piano della conformità con la Costituzione, in quanto non rispetterebbe alcuni principi basilari sulla tassazione dei redditi. Per esempio per quanto concerne l’armonizzazione delle imposte dirette fra Confederazione e cantoni e fra i cantoni stessi. In sostanza, il progetto non introduce nessuna semplificazione rispetto alla situazione attuale e, a lunga scadenza, aggraverebbe la pressione fiscale sulle famiglie.La consultazione sulle proposte commissionali si è chiusa la settimana scorsa. Un progetto di legge definitivo verrà presentato nel mese d’agosto e potrebbe essere discusso dal Consiglio degli Stati nella sessione di dicembre. La nuova regolamentazione potrebbe entrare in vigore, al più presto, nel 2021.