Del problema del «valore locativo», cioè il reddito fittizio che viene tassato a chi vive in casa propria, si parla da tempo in Svizzera. Finora non si è, però, mai riusciti a trovare una soluzione, soprattutto a causa degli ambienti della sinistra che si oppongono a una riforma talvolta chiedendo anche una riduzione sul reddito tassabile dell’affitto pagato dagli inquilini.
La questione viene poi complicata anche dalle deduzioni che sono concesse sul valore locativo: in ogni caso gli interessi sul debito ipotecario e le spese per la manutenzione dello stabile in una certa proporzione. Ma, come accennato, benché la discussione duri ormai da oltre venti anni, una soluzione concordata non è ancora stata possibile.
Questo probabilmente perché il concetto di valore locativo non è così negativo come si vuol far credere. Intanto perché rende possibile la deduzione degli interessi sul debito ipotecario e delle spese di manutenzione, nel senso di una certa parità di trattamento fra proprietari e inquilini, nonché il finanziamento in proprio e quello di terzi. Ma poi anche perché i precedenti tentativi di abolirlo prevedevano sempre le stesse deduzioni.
Dall’anno scorso si sono, però, delineate alcune novità. L’Associazione svizzera dei proprietari di case si è detta disposta ad accettare anche la soppressione di ogni deduzione fiscale dopo la soppressione del valore locativo. Questo perché l’attuale livello molto basso dei tassi di interesse non rende più così interessante la deduzione degli interessi ipotecari e delle spese, al punto da rendere più attraente una soppressione pura e semplice del concetto di valore locativo in campo fiscale.
Lo stesso anno, le Commissioni dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati e del Consiglio Nazionale hanno accettato un’iniziativa per un cambiamento del sistema di tassazione del reddito dell’abitazione in proprio che avesse effetti neutri a lunga scadenza. A metà agosto di quest’anno la Commissione del Consiglio degli Stati ha fatto sapere di aver trovato un accordo di ampia maggioranza su alcuni punti importanti della riforma. In particolare la soppressione della tassazione del valore locativo dell’abitazione in proprietà comporta anche la soppressione della deduzione delle spese di manutenzione dell’abitazione. A livello di Confederazione è prevista anche la soppressione delle deduzioni per il risparmio energetico e per la protezione dell’ambiente. I cantoni possono però mantenere la deduzione delle spese per questi investimenti. Tuttavia la nuova proposta chiede di mantenere la possibilità di dedurre le spese per interessi ipotecari.
Già oggi vi sono però alcuni limiti. La Confederazione autorizza una deduzione massima di 50’000 franchi sul totale del reddito della sostanza tassabile. La Commissione propone, in una prima variante, una deduzione del 100% degli interessi sui debiti ipotecari dal reddito della sostanza (che non contiene più il valore locativo). In una seconda variante una deduzione massima dell’80% del reddito della sostanza totale tassabile. È inoltre prevista una deduzione degli interessi ipotecari per i nuovi proprietari dell’alloggio.
La misura vuole favorire l’acquisizione della propria abitazione e si adegua a una precedente proposta del Consiglio federale che prevedeva una deduzione massima di 10’000 franchi per il primo anno, seguita da una riduzione progressiva sull’arco di 10 anni. La proposta favorisce i giovani proprietari e corrisponde all’articolo costituzionale sulla promozione dell’abitazione in proprio. Cosa che non verrebbe realizzata con la soppressione pura e semplice del valore locativo, che comunque è di regola già molto inferiore agli affitti di mercato.
Questa promozione costerebbe circa 800 milioni di franchi all’anno alla Confederazione, ma tutta la riforma, a lunga scadenza, sarebbe finanziariamente neutra. Molto dipende però dal livello dei tassi di interesse. Il cambiamento di sistema proposto diventerebbe neutrale per il bilancio della Confederazione a partire da un tasso di interesse ipotecario tra il 3 e il 4%. Nel 2017, il tasso medio dei debiti ipotecari sulle abitazioni era ancora vicino all’1,5%.
Dalle primissime reazioni, si può constatare una certa soddisfazione tra i proprietari di case, mentre i rappresentanti degli inquilini si dichiarano piuttosto scettici, ma attendono il risultato finale della riforma. Il testo finale dovrebbe essere pronto nel primo trimestre 2019 per la consultazione. Le prospettive di una riuscita, grazie al basso livello dei tassi di interesse, dovrebbero essere migliori che in passato. Il discorso sulle deduzioni fiscali sarà però ancora una volta difficile.