Una buona base d’intesa

Compensazione finanziaria nazionale - Sono finite le diatribe tra paganti e beneficiari. Il volume di spesa è aumentato di 91milioni e raggiunge ora i 5,3 miliardi di franchi
/ 04.10.2021
di Ignazio Bonoli

In occasione della prima revisione della nuova perequazione finanziaria intercantonale, ora chiamata Compensazione finanziaria nazionale (CFN), le opinioni dei Cantoni erano ancora molto divergenti. In particolare si combattevano i rappresentanti dei Cantoni beneficiari della compensazione, con una maggioranza al Consiglio degli Stati, e i rappresentanti dei Cantoni paganti, con una maggioranza in Consiglio Nazionale.

Per finire, la Conferenza dei governi cantonali ha trovato un compromesso, riducendo i risparmi previsti dalla Confederazione e dai Cantoni paganti. Per favorire una soluzione concordata la Confederazione aveva aumentato anche la partecipazione dei Cantoni al gettito dell’imposta federale diretta. Anche il cambiamento dei metodi di calcolo della compensazione aveva suscitato qualche perplessità. Per esempio un Cantone sostanzialmente benestante come Berna si vedeva assegnato un contributo di 211,6 milioni, mentre i Cantoni più piccoli si vedevano in qualche caso ridurre i contributi.

Nel frattempo, le acque si sono calmate e a metà giugno di quest’anno il Consiglio federale ha potuto presentare le cifre della compensazione finanziaria per il 2022 che contemplano un aumento del volume delle cifre di 91 milioni di franchi, raggiungendo un totale di 5,3 miliardi. Il dettaglio viene sottoposto ai Cantoni, ma da qualche anno non solleva più tante discussioni.

Pertanto, anche a causa dei parametri usati per calcolare la perequazione, si notano ogni volta spostamenti di una certa importanza. L’anno prossimo, per la prima volta, il maggiore beneficiario per abitante è il Vallese, che riceverà 2297 franchi per abitante, seguito dal Giura con 2193 franchi per abitante. Il già citato Canton Berna dovrà invece accontentarsi di 904 franchi, restando comunque fra quelli che percepiscono le cifre maggiori.

Più di Berna ricevono anche i Grigioni (1306), Neuchâtel (1412), Glarona (1597), Friburgo (1’705), Uri (1722). Tra i 647 franchi per abitante e gli 872 franchi si trova una fascia di Cantoni che va dai due Appenzello a Turgovia. Contributi nettamente inferiori ricevono invece il Ticino (146), Vaud (144) e un’altra fascia di Cantoni, con in coda Basilea-Campagna, che riceve solo 509 milioni.

La musica cambia invece sostanzialmente per i Cantoni chiamati a pagare il loro contributo. In testa troviamo sempre Zugo, con 2594 franchi per abitante, seguito da Svitto (1268), da Nidvaldo (906), Basilea-Città (356), Zurigo (327) e Ginevra (303). Si tratta di sei Cantoni che versano contributi a 20 altri Cantoni, comunque con una forte partecipazione della Confederazione. 

La nuova legge è stata fortemente voluta nel 2020 dai governi cantonali e parte dal principio che ogni Cantone deve raggiungere almeno la media della forza economica di 86,5 punti percentuali. Tanto i contributi da pagare, quanto quelli da ricevere, sono calcolati sulla base della forza economica di ogni Cantone. Così, ad esempio, Zugo può contare su un substrato fiscale che è di 2,6 volte superiore alla media di tutti i Cantoni. Il medesimo fattore è di 1,8 per Svitto e di 1,2 per Zurigo.

In ogni caso le differenze tra i Cantoni più ricchi e quelli più poveri sono impressionanti. Anche qui i redditi sono a Zugo tre volte superiori a quelli del Vallese, del Giura, di Glarona o Uri. Per quanto concerne le sostanze, Nidvaldo è nettamente in testa. Le sostanze tassate ai cittadini del Semicantone sono otto volte superiori a quelle dei Cantoni con i valori più bassi. Per quanto concerne gli utili delle aziende, sempre nel Canton Zugo sono undici volte superiori, calcolati per abitante, a quelle del Vallese.

Il calcolo che sta alla base dell’ammontare della compensazione – in entrata o in uscita – non si basa però soltanto sui dati fiscali. Esso tiene conto anche di altre componenti, come la situazione geografica (montagna o pianura), l’altitudine, le zone con pericoli di scoscendimenti o anche una scarsa concentrazione urbana. Entrano poi in linea di conto gli oneri sociali, la percentuale di «poveri», l’età media, la presenza di stranieri, o una funzione particolare di centro. Il calcolo tiene poi conto della grandezza del Cantone per abitante.

Questi parametri avevano influito positivamente sul Canton Berna, che ha una zona montagnosa molto estesa, un gettito fiscale ridotto, ma ospita parecchi uffici della Confederazione. Nel frattempo, Berna ha migliorato la sua forza economica e il contributo che riceve è ancora alto, ma si è ridotto di qualche punto.