Un fondo anche per le strade

In votazione popolare, il 12 febbraio, anche la costituzione del FOSTRA, un fondo per il completamento e il mantenimento delle strade nazionali
/ 06.02.2017
di Alessandro Carli

Il futuro fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA), su cui ci pronunceremo il 12 febbraio, solleva resistenze solo a sinistra. Consiglio federale e Parlamento sono convinti che questo strumento permetterà di eliminare le code sulle autostrade e di rendere il traffico più scorrevole negli agglomerati. Consentirà pure di finanziare l’esercizio e la manutenzione della rete delle strade nazionali. Nel fondo, di durata indeterminata, confluiranno circa tre miliardi di franchi all’anno. La sua istituzione richiede una modifica costituzionale. Questo oggetto è il meno controverso dei tre in votazione il prossimo fine settimana e dovrebbe essere accolto.

Popolo e cantoni, con una maggioranza del 62%, hanno sostenuto tre anni fa l’introduzione nella Costituzione di un fondo di durata illimitata per il finanziamento e l’ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria (FAIF), entrato in vigore il 1° gennaio 2016. Il fondo per il traffico stradale vuole essere il gemello di quello ferroviario. È più che mai giunto il momento di regolare in modo duraturo anche il finanziamento delle infrastrutture stradali. Sulle strade nazionali, dal 1990 il traffico privato è raddoppiato. Nelle ore di punta, varie autostrade non sono più in grado di smaltire tutti i veicoli che vi affluiscono. Secondo le «Prospettive di traffico 2040» della Confederazione, il numero delle auto continuerà a crescere.

Favorevole all’istituzione del FOSTRA, il consigliere nazionale Fabio Regazzi (PPD) ricorda che nel 2015 sulla rete delle strade nazionali si sono registrate 23’000 ore di colonne, con costi per l’economia stimati in 1,6 miliardi di franchi. Un problema che non va sottovalutato, poiché non provoca soltanto stress e inquinamento, ma ostacola il buon funzionamento dell’economia. Garantendo il finanziamento delle strade nazionali e il loro potenziamento si potranno risolvere questi problemi. Il fondo permetterà di sostenere anche progetti in favore del traffico d’agglomerato, con un importo annuo di 390 milioni di franchi.

Il FOSTRA sostituirà l’attuale fondo infrastrutturale (FI), risalente al 2008, le cui risorse hanno permesso di finanziare progetti per il completamento della rete delle strade nazionali, per l’eliminazione dei problemi di capacità e per progetti di viabilità negli agglomerati. Il FI ha però una durata determinata e le sue risorse sono state ampiamente attribuite. Da qui la necessità del nuovo fondo, che beneficerà di finanziamenti aggiuntivi e che dovrebbe entrare in vigore nel 2018.

Per poter coprire il disavanzo che si prospetta per i prossimi anni, sono previsti nuovi finanziamenti a destinazione vincolata, che si aggiungono a quelli già esistenti, ossia il 100% del supplemento fiscale sugli oli minerali e il 100% del contrassegno autostradale. Tra le nuove fonti a destinazione vincolata figureranno tutte le entrate dell’imposta sugli autoveicoli e il 10% in più (60% contro l’attuale 50%) dell’imposta sugli oli minerali (queste due voci fruttano 650 milioni, ora attribuiti alle casse federali). A partire dal 2020, ci sarà anche il 100% della tassa sui veicoli elettrici.

Città e cantoni, che sostengono il progetto, parteciperanno dal 2020 con 60 milioni di franchi all’anno all’integrazione di 400 km di strade cantonali nella rete nazionale, integrazione respinta dal popolo nel 2013, perché era abbinata all’aumento a 100 franchi del contrassegno autostradale. Non prima del 2019, ci sarà anche un aumento di 4 centesimi del supplemento fiscale sugli oli minerali, fermo dal 1974 a 30 centesimi e mai adeguato.

Il potenziamento stradale avverrà gradualmente: per la fase di realizzazione 2030 saranno impiegati circa 6,5 miliardi di franchi. Per il Ticino, l’adozione del nuovo fondo significa dare una valenza nazionale alla tratta Bellinzona-Locarno per la realizzazione di questo collegamento veloce. Poi vi è la realizzazione dei programmi d’agglomerato nel Locarnese, Bellinzonese, Luganese e nel Mendrisiotto. Tutti progetti che traggono vantaggio dal nuovo fondo. Se gli obiettivi che il FOSTRA si prefigge non sono contestati, il suo finanziamento è però stato oggetto di tensioni. L’aumento del supplemento fiscale sui carburanti ha sollevato le proteste della destra e della lobby stradale. È stato così limitato ai citati 4 centesimi, contro i 15 iniziali.

Dopo il naufragio dell’iniziativa popolare «vacca da mungere», che voleva attribuire alla strada la totalità del gettito dell’imposta sugli oli minerali, gli ambienti stradali sono riusciti a convincere il Parlamento ad aumentare dal 50% al 60% la parte attribuita alla strada. Una concessione che ha indignato la sinistra, secondo cui gli automobilisti non contribuiscono abbastanza al fondo che, afferma l’Associazione traffico e ambiente (ATA), costerà sei volte di più al contribuente rispetto al FAIF. «Piuttosto che asfaltare il territorio – sottolinea – occorre investire in una gestione intelligente del traffico».

Vi sono però anche deputati socialisti e Verdi che fanno campagna per il FOSTRA, per non attizzare il confronto ferrovia-strada, che penalizza i trasporti pubblici. E se il nuovo fondo a durata indeterminata fosse bocciato? Per le autostrade potrebbe essere garantito solo il mantenimento dell’infrastruttura, senza eliminare i problemi di capacità, né possibilità di ricuperare ritardi nella viabilità, già ora troppo vistosi.