Christoph Sax è capo economista alla Banca Migros


Rendimenti in forte aumento

La consulenza della Banca Migros
/ 15.03.2021
di Christoph Sax

Febbraio è stato segnato da una svendita sui mercati obbligazionari. Sulle scadenze lunghe i rendimenti sono saliti in modo particolarmente marcato. La tendenza al rialzo si basa sull’aspettativa di una ripresa pluriennale dell’economia mondiale, che farebbe aumentare l’inflazione in modo stabile. È vero che le banche centrali hanno immediatamente ribadito di non dover ancora inasprire la propria politica monetaria. Tuttavia, gli investitori sui mercati finanziari sono di tutt’altra opinione. I tassi a termine sul mercato monetario segnalano aumenti dei tassi di riferimento molto più precoci e più frequenti rispetto a solo poche settimane fa. Questo movimento è stato particolarmente intenso per il dollaro: il pacchetto congiunturale in programma, di circa 1,9 triliardi di dollari, potrebbe portare l’economia statunitense ai suoi limiti di capacità, in caso di rapido superamento della pandemia. Nei mercati finanziari si ipotizza che il governo Biden possa spendere anche un importo equivalente per un programma infrastrutturale pluriennale. Nell’eurozona la rapida formazione di un nuovo governo in Italia ha rischiarato le prospettive. Le speranze sono riposte nell’ex presidente della BCE Mario Draghi, dal quale, in qualità di nuovo presidente del Consiglio, ci si aspetta che conduca l’Italia fuori dalla crisi. 

Anche la Banca Migros parte dal presupposto che l’inflazione aumenterà con il placarsi della pandemia. In molti Paesi l’effetto di recupero economico comporterà a breve termine dei limiti di capacità. Tuttavia, nella zona euro e in Svizzera dovrebbe essere solo un fenomeno passeggero. È probabile che la spinta alla crescita perda di nuovo vigore già a metà del 2022, poiché la politica fiscale diventerà più restrittiva a causa del forte aumento del debito pubblico e la crescita potenziale rimarrà relativamente bassa. Ci si aspetta che la BNS lasci invariato il suo tasso di riferimento almeno fino alla metà del 2023.