Che la Svizzera sia un paese dai prezzi al consumo molto alti è cosa nota. Vi sono però differenze talvolta notevoli tra i vari tipi di consumo e perfino da regione a regione. Per avere un’idea più vicina alla realtà, l’Ufficio federale di statistica ha svolto nel 2015 un’indagine, in collaborazione con l’analogo ufficio europeo (Eurostat), i cui primi risultati sono stati pubblicati lo scorso 20 dicembre.
L’anno 2015, sotto certi aspetti, può essere considerato un anno molto significativo sotto l’aspetto prezzi al consumo. Infatti, il 15 gennaio 2015 la Banca nazionale Svizzera ha decretato l’abbandono ufficiale della politica di freno della rivalutazione del franco nei confronti soprattutto dell’euro. Il tasso di cambio della moneta europea è così sceso a 1,07 franchi, contro gli 1,22 franchi del 2014. Si ricorderà che la BNS aveva compiuto molti interventi per impedire una discesa del tasso di cambio dell’euro sotto gli 1,20 franchi.
L’abbandono di questa difesa ha spinto gli indicatori dei livelli dei prezzi svizzeri ancora più in alto, al punto da superare perfino la Norvegia, che nel 2014 deteneva il primato dei prezzi più alti in Europa. Non si era invece notato l’effetto diretto della diminuzione dei prezzi all’importazione, se non in casi particolari come, per esempio, quello delle automobili. Solo più tardi si è poi notato un calo generalizzato dei prezzi.
I dati presentati dall’Ufficio federale di statistica sono molto interessanti, poiché pongono a confronto i prezzi in Svizzera, divisi per settori, con quelli di 28 paesi europei, sulla base di una lista unitaria di beni e servizi. Essi tengono conto anche di eventuali differenze nella qualità e nella disponibilità confrontabili. Nelle valutazioni si considerano anche le specificità nazionali, formando panieri di spesa non identici, ma rappresentativi. Così – ad esempio – un paniere di spese per generi alimentari e bevande non alcoliche che, nella media europea, viene a costare 100 euro, in Svizzera costerebbe 184 franchi.
Per tener conto del tasso di cambio del franco, questa parità viene divisa per 100. Si calcola così l’indice dei prezzi che nel caso specifico risulta di 172. Un po’ sopra il 100 per la Germania, più alto per Francia e Italia, e ancora più alto per l’Austria. Come si vede, con questo calcolo ponderato, i prezzi in Svizzera, rispetto alla media europea, sono – anche nel caso di generi alimentari – ben più alti della valutazione globale citata all’inizio.
La situazione non cambia, ma anzi peggiora, in altri settori. L’unico campo in cui i prezzi in Svizzera sono vicini alla media europea, e perfino inferiori a quelli di Germania e Francia, è quello delle sottocategorie della corrente elettrica, del gas e altri combustibili, dove la Svizzera si situa al 102% della media europea. Un divario enorme può invece essere trovato nella sottocategoria delle cure stazionarie della salute (ospedali, ecc.), nella quale i prezzi in Svizzera salgono al 273% della media europea. Solo l’Austria ha un indice superiore al 150%, mentre l’Italia è nella media e Germania e Francia sono leggermente superiori.
Un altro primato svizzero è particolarmente evidente nell’educazione e formazione, settori nei quali i prezzi svizzeri sono del 267% della media europea. Solo l’Austria supera ancora una volta il 150%, mentre Germania e Francia sono vicine alla media, con l’Italia che è invece inferiore alla media europea.
Parallelamente alle cure in ospedale, in Svizzera anche le cure della salute in generale sono molto più costose: 214% rispetto alla media europea, mentre gli altri paesi sono vicini al 100%. Ancora una volta l’Austria supera questa media, ma solo del 30% circa. Infine, per quanto concerne l’altro settore importante, cioè quello dell’abitazione, il livello dei prezzi in Svizzera è molto elevato (187%) rispetto alla media europea. In Germania e Francia è leggermente superiore, mentre è leggermente inferiore in Italia e Austria.
In Svizzera non manca di creare una certa sorpresa il fatto che anche beni e servizi forniti dallo Stato sono molto alti. Lo si vede nel settore educazione e formazione, nonché nelle cure stazionarie. Prezzi che potrebbero in parte venir compensati da un livello di tassazione inferiore alla media europea, mentre i salari sono più elevati. Vi sono però anche settori pubblici (per esempio la sicurezza) che costano meno.
La pubblicazione definitiva dei dati dello studio potrebbe fornire spunti interessanti alla discussione sui prezzi in Svizzera.