In consultazione il nuovo diritto ereditario

Il Consiglio federale vuole aggiornare la legislazione con una miglior flessibilità, a vantaggio di chi fa testamento e anche per le necessità delle aziende famigliari
/ 08.10.2018
di Ignazio Bonoli

Il Consiglio federale ha deciso di riformare il diritto ereditario. Annunciando l’intenzione del governo, la responsabile del Dipartimento di giustizia Simonetta Sommaruga ha subito precisato che non si tratta di una riforma completa, ma piuttosto dell’adeguamento di alcuni punti importanti. Uno dei punti centrali della revisione sarà comunque quello di concedere maggiori libertà a coloro che vogliono lasciare un’eredità.

Il diritto ereditario odierno è nato circa cento anni fa, ma nel frattempo il matrimonio ha perso in pratica la sua posizione di monopolio. Oggi, infatti, il coniuge superstite, o - in caso di mancanza di eredi diretti – anche i genitori hanno diritto a una parte di eredità: la cosiddetta legittima. Negli ultimi cento anni, questa struttura è cambiata di poco, mentre la società alla quale si applica è cambiata parecchio. Accanto al matrimonio ci sono, infatti, alcune altre forme di famiglia. Inoltre a partire dal novecento – la speranza di vita alla nascita è quasi raddoppiata, passando da 49 a 85 anni per le donne e da 46 a 81 anni per gli uomini. Questo significa che talvolta gli eredi sono essi stessi pensionati al momento di ereditare.

Oggi, appunto, per concedere maggiori libertà a chi lascia un’eredità, il Consiglio federale vuole ridurre della metà la «legittima», cioè quella parte di eredità per la quale chi fa testamento (il testatore) non può decidere. Così, anche per i figli, la cui legittima concerne oggi i tre quarti dell’eredità, se il defunto non ha un coniuge o un partner registrato, verrà ridotta alla metà. In effetti, con l’introduzione dell’AVS e l’obbligatorietà della cassa pensione, l’eredità ha perso gran parte della sua funzione di istituto di previdenza per gli eredi. Lo scrive il Consiglio federale nel suo messaggio, aggiungendo che la «legittima» svizzera è oggi molto alta nel confronto internazionale.

Il progetto di riforma concede invece più spazio al proprietario per disporre dei propri beni a favore, per esempio, della moglie o dei nipoti: la decisione del Consiglio federale risponde ad alcuni atti parlamentari che chiedevano la parificazione delle coppie in concubinato con quelle sposate, seguendo una prassi pragmatica. Il governo affronta anche il problema della successione nelle aziende famigliari, riducendo la parte legittima nelle eredità. Con questa apertura si aumenta la flessibilità per i proprietari di piccole e medie aziende nel garantire la successione nell’impresa. Infine, con un atto separato, intende apportare altre semplificazioni al diritto odierno, ponendolo in consultazione fino alla fine dell’anno.

Come detto, lo scopo principale della riforma è quello di concedere maggiori libertà a chi lascia un’eredità. Sotto questo aspetto sarebbe forse stato più opportuno ridurre anche la legittima della moglie (o del marito). Tuttavia, l’idea ha già incontrato parecchie opposizioni, per cui il diritto non è stato modificato in questo caso. Bisogna comunque tener conto di una lunga tradizione del concetto di famiglia in Svizzera, il che tende a privilegiare in ogni caso il nucleo famigliare come tale. Nel caso di minori, di fatto si pensa comunque a un sostegno per il partner sopravvissuto. Comunque anche gli altri tipi di unioni possono approfittare della maggiore libertà come nella legittima dei figli.

In realtà due terzi della popolazione svizzera hanno ereditato o prevedono di ereditare. Anche se ha perso molto della sua originale funzione di istituto di previdenza, l’importanza economica del diritto ereditario è tutt’altro che trascurabile. Il volume annuale delle eredità è, infatti, stimato in 63 miliardi di franchi, quindi persino superiore ai risparmi delle famiglie. Il che sottolinea ancora una volta la grande importanza che il diritto ereditario riveste ancora in Svizzera. Se da un lato la flessibilizzazione risponde alle esigenze dei tempi cambiati, dall’altro il piccolo passo proposto tiene conto dei fattori tradizionali ed in parte anche emotivi che dominano questa scena. Più oltre si sarebbero incontrate difficoltà, mentre la revisione moderata ci avvicina alle medie europee, ma conserva un ruolo fondamentale al concetto di famiglia e serve ad evitare un gran numero di conflitti, che spesso sorgono in questi casi.Simonetta Sommaruga ha annunciato che non sarà un riforma completa 

ma un adeguamento necessario, dovuto ai cambiamenti della società. (Keystone)