I Talebani più forti anche in Pakistan

Assunti i pieni poteri nel nord-ovest con la legge marziale, l’esercito dà nuovamente via libera agli estremisti islamici
/ 30.09.2019
di Francesca Marino

Lo scorso 5 agosto, mentre il resto del mondo aveva gli occhi puntati sul Kashmir indiano e sull’ordinanza del governo Modi che lo integrava di fatto completamente nell’India, il governo della provincia pakistana del Khyber-Pakhtunkhwa passava un’ordinanza di cui il resto del paese si è reso conto soltanto molto più tardi: si tratta dell’Action Aid in Civil Power Ordinance, una legge in vigore anni fa in quelle che erano le cosiddette provincie di confine. La legge marziale, in pratica, indorata da un nome meno minaccioso. Questa ordinanza attribuisce di fatto poteri quasi illimitati all’esercito e ai servizi segreti in materia di «sicurezza». Definisce in modo molto vago i «miscredent» soggetti all’ordinanza e, soprattutto sgancia esercito e servizi segreti da qualunque controllo dell’autorità giudiziaria.

Un membro del governo del KPK ha affermato: «Notificando l’ordinanza, il governo ha letteralmente dichiarato la legge marziale nella provincia. Una legislazione che aggira la Costituzione e reprime i diritti fondamentali è un duro colpo per la democrazia e lo stato di diritto». E purtroppo non è il solo. Da ormai molto tempo gli abitanti della provincia, riuniti sotto l’ombrello del Tahafuz Pashtun Movement, un movimento pacifico per i diritti umani e civili, protestano contro il governo centrale e denunciano una vera e propria guerra portata avanti dalle forze dell’ordine nei confronti della popolazione del KPK e del Waziristan. 

E le cose non fanno che peggiorare. A Peshawar è stata emanata un’ordinanza che imponeva a ragazze e bambine di recarsi a scuola indossando il burqa per prevenire «incidenti poco piacevoli». È stata ritirata due giorni dopo dal governo locale che si è scusato via media, ma è un segnale, l’ennesimo, di qualcosa che i rappresentanti del Ptm sostengono ormai da mesi: i Taliban sono tornati nella provincia. Anzi, non se ne sono mai andati.

«Vi ricordiamo che dichiarazioni simili rilasciate dai Talebani più volte in passato erano rimaste inascoltate, ma questa volta ci assumeremo il compito di punire coloro che violano le nostre regole. Non ci sarà alcun uso di DJ, né dentro né fuori casa e coloro che ignorano l’avvertimento saranno responsabili delle conseguenze. Ai volontari delle campagne per le vaccinazioni antipolio è stato domandato di marcare a inchiostro il dito dei bambini già vaccinati: sappiano però che affronteranno conseguenze terribili se proveranno a somministrare i vaccini. Le donne non dovrebbero uscire di casa da sole perché è dannoso per la nostra società». Manifesti del genere, firmati dai Talebani, sono comparsi tempo fa in tutta la regione. «L’esercito regolare ha dato di nuovo via libera ai Talebani, per ricattare di fatto gli Stati Uniti in modo che facciano pressione sull’India per il Kashmir. Sono state riassegnate a comandanti piuttosto famosi nuove aree di controllo e di gestione» sostiene un locale attivista dei diritti umani.

Il Ptm accusa da molto tempo l’esercito di usare le regioni di confine come campi di addestramento per jihadi, come teatri di guerra per finte azioni contro i «cattivi» Talebani e come rifugi sicuri per i Talebani «buoni». Oltre che come fabbriche di documenti falsi per le spie da inviare in Afghanistan o in India. Sempre lo stesso attivista dichiara: «L’esercito pakistano, nonostante finga di sostenere le forze degli Stati Uniti e il processo di pace in Afghanistan, non ha catturato o ucciso nemmeno un singolo membro della Rete Haqqani: al contrario, hanno spostato membri del gruppo in aree più sicure ogni volta che fingevano di lanciare un’operazione contro i “terroristi”. I Talebani arruolano reclute, nascondono terroristi provenienti da altre parti del Pakistan e tutti lavorano sotto il patrocinio delll’esercito regolare». «L’esercito pakistano sta facendo il doppio gioco», afferma Manzoor Pashteen, fondatore del Ptm: «Da una parte ci dicono che sono contro i Talebani, ma in realtà danno ai terroristi l’opportunità di comandare sulla popolazione civile e consolidare così il loro potere».

E la situazione, già disperata, è peggiorata nell’ultimo mese circa. Il Waziristan è praticamente sotto assedio da molto tempo. Giorni fa l’articolo 144 è stato nuovamente imposto per consentire all’esercito di arrestare i pacifici dimostranti del Ptm: lo stesso articolo 144, ancora una volta un nome meno sinistro per la legge marziale, che ha scandalizzato il mondo per essere stato imposto in Kashmir per meno di una settimana. Perfino le elezioni, tenutesi due mesi fa, si sono svolte in regime di coprifuoco. E il peggio è che, secondo la popolazione locale, non si tratta di una situazione transitoria e la situazione non è destinata a migliorare nel prossimo futuro. Anzi. 

Il governo della regione, come quello del paese, è di fatto in mano all’esercito. E l’esercito in Pakistan ha un modo standard di relazionarsi ai suoi cittadini: violenza, abusi, molestie, sparizioni, uccisioni extragiudiziali. Mentre KPK, Waziristan e altre zone di confine assomigliano sempre più, secondo ai suoi abitanti, a un paese occupato.