Fermi i salari dei dirigenti in Svizzera

Aumenti minimi lo scorso anno, forti differenze tra settori economici e regioni: i meglio pagati a Zurigo, quelli meno pagati in Ticino, mentre è importante il ruolo delle prestazioni complementari
/ 07.08.2017
di Ignazio Bonoli

All’inizio dell’estate, come avviene ormai da 35 anni, la «Handelszeitung» ha pubblicato i dati essenziali di uno studio molto dettagliato, in collaborazione con la «Kniebaum Consultants», sui salari dei quadri dirigenti dell’economia in Svizzera. Da esso risulta chiaramente che anche lo scorso anno i dirigenti hanno dovuto accontentarsi di aumenti contenuti delle rimunerazioni. Gli anni in cui si otteneva dal 4 al 5 per cento di aumento sembrano definitivamente tramontati, e quindi gli emolumenti stabilizzati.

Per vedere aumenti di un certo peso si deve prendere in considerazione un cambiamento di datore di lavoro o della regione. Sussistono infatti forti differenze regionali, che vedono in testa le regioni di Zurigo e Basilea e in coda sempre il canton Ticino, ma anche alcune regioni della Svizzera romanda o di quella nordorientale. Si constatano differenze di peso anche tra i vari settori economici. In testa alla graduatoria troviamo le assicurazioni e l’economia energetica, ma anche alcuni manager dell’edilizia e delle banche. In fondo alla classifica troviamo invece alcuni rami dell’industria che hanno sofferto della forza del franco svizzero, ma anche la logistica, il commercio e i «media».

Nelle rimunerazioni dei manager contano talvolta parecchio anche alcune prestazioni complementari. Tra queste per esempio anche i nidi d’infanzia aziendali, che sono ancora pochi (solo il 12% delle ditte) e le vacanze pagate, che si avvicinano al mese. Anche l’uso privato del cellulare viene pagato, mentre circa il 40% delle aziende offre ai dirigenti una cassa pensione particolare.

Per lo studio di quest’anno sono state prese in considerazione 46 posizioni dirigenziali che hanno permesso di valutare ben 15’561 stipendi. Lo studio offre quindi un’ampia panoramica della situazione in Svizzera e contribuisce alla trasparenza delle rimunerazioni. Esso permette perciò di considerare non solo le variazioni importanti, ma anche di analizzare dozzine di funzioni fin nel dettaglio. Lo studio suddivide le posizioni su quattro livelli: dal massimo al minimo per una funzione dirigenziale.

Troviamo quindi, al primo livello, quello del dirigente unico, con salario di base di 325’000 franchi, cui si aggiunge la rimunerazione variabile che può raggiungere un livello di 85’000 franchi. A questo livello troviamo anche il presidente della direzione con un salario di base di 398’000 franchi e il membro della direzione che può raggiungere i 279’000 franchi.

Al secondo livello, come al terzo e al quarto si trovano i direttori della parte commerciale, delle succursali, della parte tecnica e una quarantina di altre posizioni le cui rimunerazioni variano dai 233’000 franchi (secondo livello) ai 99’000 franchi (quarto livello) per un direttore di laboratorio.

Senza entrare troppo nel dettaglio, si possono vedere differenze notevoli a seconda dei rami economici. Considerando una media svizzera di 100, i direttori delle assicurazioni si trovano a 116, con quelli del settore energetico, acqua e rifiuti, a 111 quelli del settore legno e carta, seguiti da quelli dell’edilizia a 108. Sotto la media sono pagati i dirigenti del settore materie prime, miniere, ceramica e vetro (83), preceduti da quelli dei servizi dell’informatica (86), del commercio (91), fino a quelli dell’IT, telecomunicazioni e tecnica radio (97). Esattamente nella media sono i dirigenti del settore biotecnologia e plastiche.

Suddividendo le varie rimunerazioni globali, la classe più frequentata è quella fra i 140 e i 180’000 franchi (27,1%), a livello più elevato (oltre 300’000 franchi) vi è il 9,4% dei dirigenti, mentre al livello inferiore (fino a 80’000 franchi) troviamo soltanto lo 0,8%. Sul piano regionale, troviamo le migliori rimunerazioni nell’agglomerato di Zurigo (109 rispetto alla media svizzera a 100), seguito da Basilea-Città (107) e dalla Svizzera centrale (105). Sotto la media troviamo la Svizzera romanda e il Vallese (96), la Svizzera orientale (93), mentre in coda segue il Ticino (90).

Le cifre qui sopra si riferiscono alle rimunerazioni globali (salario più prestazioni complementari). Queste ultime sono molto frequenti (96% delle aziende) per i massimi dirigenti, un po’ meno (72%) nelle altre funzioni. Consistono essenzialmente nell’auto, in casse pensioni generose, nel rimborso spese per viaggi e soggiorni, asili nido, vacanze (media 29 giorni), cellulare pagato. 

Ogni azienda tende a sviluppare un proprio modello salariale. Spesso non è l’alto livello salariale che riveste l’importanza maggiore, ma piuttosto un giusto «mix» di salario, rimunerazioni variabili, una certa equità salariale interna e anche il confronto con altre situazioni. Lo scopo è quello di offrire condizioni adeguate a un mercato del lavoro particolare, ma anche quello di attirare e conservare personale ben qualificato.