Distribuzione degli utili su nuove basi

L’utile del terzo trimestre è di quasi 30 miliardi di franchi ma la Banca Nazionale Svizzera vuole fissare il contributo a Confederazione e Cantoni a un miliardo all’anno
/ 07.11.2016
di Ignazio Bonoli

Nel terzo trimestre di quest’anno, la Banca Nazionale Svizzera ha realizzato un utile d’esercizio di 28,7 miliardi di franchi. Oltre 20 miliardi sono dovuti alle posizioni in valute estere. Anche le riserve d’oro hanno generato 7,5 miliardi di utili. Il risultato era largamente previsto e, se la tendenza continuerà fino alla fine dell’anno, si possono creare le premesse per una maggior distribuzione ai Cantoni e alla Confederazione. Con l’accordo della Confederazione, la Banca Nazionale ha però deciso di mantenere l’attuale regola di una distribuzione di un miliardo di franchi all’anno, in atto da ormai cinque anni. Ma questa distribuzione provvisoria diventerà definitiva, con una durata che il Consiglio federale deciderà probabilmente verso metà novembre. Anche i Cantoni dovrebbero essere soddisfatti, se si considerano oggettivamente le condizioni operative della Banca Nazionale. Lo scopo dell’istituto non è infatti quello di realizzare utili e tanto meno di distribuirli. Inoltre i Cantoni non dovrebbero contare su questo apporto nei loro bilanci preventivi, poiché non è sempre garantito.

Gli utili della Banca Nazionale, in particolare negli ultimi tempi, sono soggetti a forti oscillazioni e dipendono in grande misura – come si vede - dall’andamento delle divise estere. Il loro valore dipende dalle quotazioni del mercato e la loro entità dipende dall’uso che la Banca Nazionale può o deve farne, in funzione delle misure di politica monetaria che deve adottare.

La novità del nuovo accordo consiste nel definire questa distribuzione di utili una misura «di base». Questo significa che in certi casi può aumentare, ma anche che in altri casi può diminuire. Nelle nuove regole è però ancorato il principio di una compensazione dei versamenti anno per anno. Nel senso che, in caso di mancato versamento per un anno, negli anni seguenti possono essere versate delle compensazioni, tendenzialmente volte a raggiungere la distribuzione «di base» di un miliardo di franchi. Miliardo che – come noto – viene assegnato in misura di un terzo alla Confederazione (che di regola lo riversa all’AVS) e di due terzi ai Cantoni che sono i maggiori azionisti della Banca Nazionale.

Il miliardo era già quello stabilito nel 2011, quando la Banca Nazionale non era più stata in grado di distribuire i 2,5 miliardi dell’accordo precedente. Quest’anno non dovrebbero esserci problemi perché i conti stanno migliorando, anche se la banca centrale non è mai al riparo da eventuali sorprese. Comunque i suoi dirigenti devono sempre dar prova di molta prudenza. Esaminati sotto l’aspetto della gestione bancaria, i conti presentano, per esempio, una quota di capitale proprio tra il 12 e il 13%, che è abbastanza debole anche in riguardo a tempi passati.

Diverso il discorso per quanto concerne le riserve. A fine agosto, le disponibilità della banca avevano ormai superato i 700 miliardi di franchi, di cui il 90% in divise estere. L’utile per i primi nove mesi dell’anno è vicino ai 30 miliardi di franchi. Oggi le riserve della Banca Nazionale sono circa il doppio di quelle di cinque anni fa e l’aumento delle disponibilità dovrebbe produrre anche un aumento degli utili. C’è già chi ha valutato che il solo gettito degli interessi dovrebbe garantire i 10 miliardi delle riserve per la distribuzione degli utili. Se si dovesse verificare l’auspicato aumento dei tassi di interesse, la Banca Nazionale potrebbe perdere parte del rendimento attuale, ma nell’arco di due o tre anni il rendimento dei tassi di interesse dovrebbe aumentare.

Secondo una valutazione degli economisti di UBS, le previsioni di utili per la Banca Nazionale dovrebbero aggirarsi attorno ai 15 miliardi di franchi all’anno. Determinanti sono però i tassi di cambio. UBS valuta un leggero indebolimento del franco sull’euro e un leggero rafforzamento sul dollaro. Se però queste previsioni non dovessero avverarsi e proseguire la tendenza di lungo periodo per il franco, gli utili potrebbero perfino scendere sotto il livello dei 10 miliardi. Gli economisti della BNS parlano comunque sempre di un franco sopravvalutato. Una sua riduzione potrebbe perciò provocare utili sui tassi di cambio.

È però difficile fare previsioni in questo campo. In ogni caso si può presumere che le oscillazioni degli utili saranno ancora molto ampie. Nel 2014, l’utile della BNS era di 38 miliardi di franchi, nel 2015 si registrò però una perdita di 23 miliardi, mentre quest’anno è nuovamente probabile un utile di una trentina di miliardi. Si tenga conto però che la variazione di un centesimo del tasso di cambio dell’euro sul franco ha un effetto di 2,5-3 miliardi sui bilanci della Banca nazionale. Per questo, oltre che per la bassa quota di capitale proprio, ma anche per l’enorme cifra di bilancio, la prudenza nella distribuzione degli utili è di rigore.