Cos’è successo tra il 20 e il 27 gennaio scorsi? Che cosa ha messo in allarme il mondo della finanza, Wall Street, ma anche le autorità di vigilanza sui mercati finanziari statunitensi, facendo parlare i giornali di mezzo mondo? Ecco cosa è successo: il titolo GameStop, una grande multinazionale americana che vende videogiochi e tutto quanto relazionato a questo settore, è balzato da 30 a 347 dollari. Solitamente quando si vedono queste forti oscillazioni significa che qualche cosa è successo in seno alla società, in senso buono. È stato così? No, perché GameStop, che ha circa 6’000 negozi sparsi per il mondo, continua a essere un’azienda in forti difficoltà economiche e che annuncia chiusure a destra e a manca.
Ma allora cosa ha spinto il titolo a un rialzo di più del 1’000 per cento? Semplice, una miriade di piccoli investitori, gente comune ma soprattutto millennials, ovvero persone tra i 30 e i 40 anni, si sono messi d’accordo per acquistare questo titolo, facendo lievitare le quotazioni. E questo solo per mettere i bastoni tra le ruote ad alcuni hedge funds che avevano scommesso contro GameStop, vendendone le azioni, in quella che tecnicamente si chiama una strategia di short-selling o, in italiano, vendite allo scoperto, cioè vendere le azioni senza possederle con la convinzione che scendano, per poi ricomprarle a un prezzo più basso. Strategia mandata a gambe all’aria da questi piccoli investitori, con miliardi di dollari persi dai fondi.
Una piccola parentesi. Come posso vendere qualcosa che non ho? È controintuitivo di primo acchito, ma si può. Basta farsi prestare le azioni da un broker, con la promessa di ridargliele a una certa scadenza.
Questo dunque, in estrema sintesi, quanto successo. In quei giorni parecchia narrazione mediatica, con toni discutibilmente entusiastici, ha parlato di Davide contro Golia, di vendetta dei piccoli contro i giganti della finanza, simbolo, secondo alcuni, di ogni male sulla Terra. Rimangono però alcuni punti da chiarire che potrebbero avere degli aspetti poco romantici. Ma andiamo con ordine. Come è stato possibile coordinare migliaia di piccoli investitori e spingerli ad agire in una certa direzione?
Quanto visto è stato caratterizzato da due grosse novità, che potrebbero segnare uno spartiacque nel modo di fare investimenti e che preoccupano il mondo della finanza, ma anche chi deve controllare e dare delle regole a questo mondo. La prima è il ruolo fondamentale avuto dai social media, in particolare dal sito Reddit.com, il quale ospita un forum di discussione dal nome evocativo, Wallstreetbets, specializzato in discussioni di carattere finanziario. Da qui un utente anonimo ha lanciato un messaggio con il quale si incitava a una sorta di vendetta contro un fondo in particolare che, avrebbe rubato soldi a molti investitori, e quindi era arrivato il momento di vendicarsi, acquistando i titoli che il fondo stava vendendo allo scoperto, facendone salire il corso. E la cosa ha funzionato. Il fondo ha perso miliardi di dollari.
Qui entra in gioco la seconda novità. Per effettuare queste operazioni bastava avere una delle tante applicazioni per smartphone che permettono di effettuare investimenti. Sono strumenti facili da usare, gratuiti e soprattutto, sempre a portata di mano. Ecco, è stata la combinazione tra queste app e il social media Reddit.com a scatenare tutto il pandemonio in modo così veloce. E a questo proposito è interessante osservare come alcuni esperti siano concordi nell’affermare che Reddit possa diventare per la finanza quello che Facebook e Twitter sono per la politica. Questo in termini di capacità di influenzare le persone.
Si diceva anche di Davide contro Golia. Tutto così romantico? Forse no. Chi c’è dietro quel famoso primo post che incitava alla vendetta? Un novello Robin Hood oppure qualcuno mosso da ideali meno nobili, ma spinto da interessi personali? I dubbi sono leciti. Inoltre, ci si è mossi al limite della legalità o forse oltre, tanto che le autorità stanno indagando su quanto successo. Infatti un conto è discutere di mercati finanziari, un conto è spronare ad effettuare delle operazioni. Si chiama manipolazione del mercato ed è vietato.
Aggiungiamo pure che alcuni di questi «rivoluzionari» che hanno seguito i consigli dei social probabilmente si sono fatti male. Chi ha acquistato GameStop a 300 dollari e non le ha ancora vendute dormirà male, viste le condizioni in cui versa la società.
Una cosa però è certa. La tecnologia nella finanza, la cosiddetta fintech, è sicuramente il futuro e lo vediamo anche nella nostra quotidianità. È uno strumento utile per ridurre i costi e facilitare le operazioni, ma anche per dare spazio a quella che è stata definita la «democratizzazione della finanza». Ma quanto successo è stato anche un segnale d’allarme. Come spesso accade la Rete, Internet, la tecnologia sono più veloci del diritto. Al legislatore trovare il sistema di stare al passo con i tempi.
Chi fa tremare Wall Street
Migliaia di piccoli investitori hanno messo in difficoltà alcuni grossi fondi d’investimento utilizzando strumenti innovativi e seguendo i social media
/ 22.02.2021
di Marzio Minoli
di Marzio Minoli